…TORNARE A CASA!
Il pellegrinaggio di Fatima, per me si è fondato su due pilastri, la nostra Natura Umana e la nostra capacità di obbedire.
Per farci conoscere la nostra natura umana Dio ha messo a disposizione l’intero creato, noi in esso siamo la parte più preziosa. Per l’obbedienza ci ha donato Nostra Signora, colei che è stata chiamata all’obbedienza totale, ad insegnarla a Suo Figlio, e poi a noi.
Dopo aver espresso la Sua Sete sulla Croce, Gesù affida noi a Maria, così come siamo e Maria ancora una volta, per compiacere suo Figlio e salvare noi, accetta ed obbedisce.
Sapendo che Maria è sempre con noi e sapendo che la Sua obbedienza è assoluta, ci siamo messi in cammino….Per dove? Possiamo dire verso il santuario ma possiamo anche dire verso il Suo Cuore Immacolato. Il Santuario di mattoni diventa quindi il simbolo del Suo Cuore Immacolato, a cui Dio affida il mondo, e di cui ne richiede la devozione.
Il respiro, l’affanno, ogni singolo passo, ogni terreno calpestato, ogni pianta che ci circondava…tutto parla di noi a noi, tutto è usato da Dio per mostrarci quella parte di noi che non conosciamo, ma che Lui intende usare.
In questo camminare, vi era sempre Maria, che camminava con me, parlava con me, mi ascoltava, m’incoraggiava ad andare avanti, mi aspettava ad ogni sosta e ripartiva ad ogni mio “andiamo!”.
Ognuno aveva la sua andatura, il suo passo, la sua velocità, ma per quasi tutto il percorso sono sempre stata in fondo al gruppo.
All’inizio questa cosa mi è pesata, ma proprio alla fine, nella salita più difficile, dove ho pensato di tornare indietro…lì ho trovato mia Madre Maria che mi esortava ancora con maggior fervore, ad andare avanti, a salire fin su, anche se ci avessi dovuto impiegare 3 giorni. Lei era lì ad aspettarmi. Sarei stata l’ultima da arrivare? Pazienza, lei mi avrebbe accolto come la prima arrivata, forse con più entusiasmo, perché ho pensato che l’ultimo figlio che arriva a casa è sempre il più desiderato.

In quel momento mi ha iniziato a mostrare il Suo Cuore ed il posto che in esso vi era per me, così come ero.
Ultima, stanca, sudata, impresentabile ad una Regina, per i canoni del mondo; Lei prima di essere Regina del Rosario è Mia Madre e a Lei importa poco come torno a casa, l’importante è che torno e che stiamo insieme. Arrivati è stato come tornare a casa…essere a casa, perché ero nel Suo Cuore ed in esso mi ha lasciato essere ciò che sono, ha seguito la mia Natura e l’ha educata.
Il pellegrinaggio è stato un movimento di gruppo, ma anche un percorso individuale. Il gruppo è stato unito nelle singole necessità di tutti, così ognuno ha potuto percorrere il suo cammino in base alle sue necessità.
Aspettandosi, sostenendosi, animandosi, organizzandosi e rispettandosi a vicenda.
Siamo arrivati a casa tutti insieme, come indicato nell’apparizione del 13/07/1917…”in mezzo ad una grande folla, recitando il rosario”….si siamo arrivati recitando il Rosario, in una spianata gremita di gente.
Il punto centrale del pellegrinaggio è stata la consacrazione al Cuore immacolato di Maria, che abbiamo compiuto il 13/07/2017 dopo la santa messa in occasione dell’anniversario dell’apparizione.
Il fatto che sia stata scelta per noi questa data non è un caso, ma in essa vi è il messaggio che Nostra Signora ha per noi oggi.
Consacrarsi è darle tutto ciò che siamo; ascoltarla ed obbedire, perché quanto ci dice non è da Lei ma da Dio. Ciò che ci viene chiesto, lo ha ascoltato e seguito lei prima di noi.
E’ la sola quindi che può insegnarci a servire Gesù e saziare così la sua sete più grande.
Come Gesù stesso riconoscerà, Maria ha saziato la Sua Sete, ma ora lo chiede a noi.
Che Dio vi benedica!
Silvia E.