La mia esperienza a Lisbona e Fatima

Raccontare l’esperienza vissuta nel mese di luglio a Lisbona verso Fatima, riporta alla mia mente tante emozioni, tanti giorni di grazia vissuti insieme a persone, molte delle quali non conoscevo prima di allora, provenienti da diverse parti del mondo.

Ogni giorno vissuto dal mattino alla sera è stato un grande dono, colmo di tanta spiritualità, momenti di vivacità, meditazione, confronto con esperienze diverse dalle mie.

Sono ormai sette anni che collaboro con le sisters a Roma e quando mi è stato proposto di andare a Fatima nel centenario delle apparizioni, ammetto che è scattato qualcosa dentro di me. Avevo già visitato diversi santuari mariani, ma non conoscevo, se non dai racconti, quello di Fatima. 

Forse ciò che mi ha spinto ad accettare quest’invito è stato il forte legame che ho con Maria e anche perché quando mi è stato chiesto di andare, stavamo facendo apostolato con i poveri in strada sgranando il rosario. Maria e i poveri mi hanno spronato a decidere di andare.

Così è cominciata questa bella avventura… sì una vera e propria avventura, dove la fatica del cammino da Lisbona a Fatima, per quanto lunga e sotto il sole cocente, non si è fatta sentire mai. I km percorsi sembrano essere volati, non un dolore, non un fastidio nei giorni successivi. Maria ci ha davvero sostenuti in tutti i sensi!

Ci sono alcuni momenti che credo non dimenticherò mai, dall’adorazione notturna nell’agriturismo dove abbiamo dormito una notte, al momento in cui dopo i quaranta chilometri, siamo entrati a Fatima e arrivati davanti alla cappellina delle apparizioni, ho consegnato a Maria le debolezze, tutto quello che portavo nel mio cuore.

Pur nella diversità di lingue dei partecipanti, abbiamo condiviso momenti di grande spiritualità, riflettendo sul messaggio di Fatima e sui tre pastorelli: Francesco, Giacinta e Lucia. Ci siamo confrontati anche senza raccontarci necessariamente, ciò che portavamo dentro di noi, anche solo guardandoci negli occhi e tenendoci per mano.

In questi giorni ho rinforzato il mio rapporto con il rosario, preghiera semplice che mi ha trasmesso mia nonna quando ero bambino.

C’è una frase che credo non dimenticherò mai in queste giornate, una frase pronunciata durante le meditazioni da Padre Peter: “se tu preghi il rosario prima di andare dai poveri, è Maria che ti porta da loro e che ti fa vivere quei momenti accanto a loro come Madre Teresa sgranando il rosario, In questo modo, Maria ci rimane accanto.”

Questo viaggio è servito a farmi guardare dentro più profondamente, a superare quegli ostacoli che a volte ci sembrano insormontabili ma che se vogliamo possono ridursi sempre di più. Ho conosciuto persone che hanno lasciato dentro di me qualcosa, ci siamo promessi di pregare l’uno per l’altro anche se a distanza di km, saremo sempre vicini, uniti da una donna S. Teresa di Calcutta che ci ha fatto incontrare ed essere pellegrini di un viaggio che non dimenticheremo mai.

C’è una frase di Madre Teresa che da sempre accompagna la mia vita, più o meno dice così “Quel Gesù che troviamo nel Tabernacolo, è lo stesso Gesù che ritroviamo negli ultimi, nei disperati della strada e della nostra società.”

La preghiera, la condivisione con “I Thirst Movement”, che fino a qualche tempo fa non avevo approfondito, mi ha fatto conoscere una realtà missionaria bella, contemplativa al servizio dei più poveri tra i poveri.

God Bless You! Grazie di cuore a tutti.

Angelo

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